un gelto per la pace

UN GELATO PER LA PACE RACCOGLIE OTRE 57 MILA EURO

È stata molto più di una raccolta fondi: “Un Gelato per la Pace” si è trasformata in un’onda di umanità, empatia e mobilitazione internazionale. Da Randazzo in Sicilia fino a Lappeenranta, in Finlandia, passando per le grandi città e i piccoli borghi italiani e europei, ben 240 gelaterie hanno scelto di unire la voce, le mani e il cuore per sostenere la Striscia di Gaza, piegata da mesi di guerra, fame, carestia, attacchi indiscriminati alla popolazione civile.

paceIl risultato parla da sé: 57.447,26€ raccolti a favore di Medici Senza Frontiere. Un gesto semplice – un gelato o una granita all’anguria – che ha generato un impatto gigantesco, accompagnato da un messaggio potente: ognuno di noi, anche in un luogo remoto, può essere uno strumento di pace.

La mappa interattiva delle gelaterie partecipanti è stata visualizzata più di 250.000 volte. In tutta Italia e in diversi paesi europei, centinaia di persone hanno percorso chilometri per raggiungere la gelateria aderente più vicina e lasciare il proprio contributo. In alcune città, i volontari di Medici Senza Frontiere hanno allestito banchetti davanti alle gelaterie, amplificando la portata dell’evento.

C’è stata una bella risposta da parte del pubblico e ci sono state delle situazioni che hanno commosso gli aderenti: nella gelateria portoghese São Gelados, un cittadino che ha tenuto a specificare di essere ebreo, ha aperto la mattina la raccolta fondi con una donazione di 300 euro. In Puglia, una famiglia colpita da un recente lutto ha donato 1.500 euro per offrire 500 “granite sospese” a chi non poteva permetterselo.

Le donazioni sono arrivate da ogni parte, da piccole cifre a oltre 2.000 euro: ciascuna ha rappresentato un contributo fondamentale, senza gerarchie, senza classifiche. È stata una campagna corale, partecipata, condivisa.

Numerose gelaterie impossibilitate a partecipare il 19 luglio hanno organizzato l’evento in una data alternativa (come il 24 luglio) o hanno comunque effettuato una donazione spontanea. Oggi “Un Gelato per la Pace” è al centro dell’interesse anche di colleghi europei: nel Regno Unito, un’associazione di gelatieri ha già chiesto di replicare l’iniziativa.

Il merito di tutto questo va a una categoria, quella dei gelatieri, che in piena alta stagione ha creduto nell’iniziativa, mettendo la propria faccia, il proprio tempo e la propria professionalità a gelatodisposizione di un gesto collettivo. Il loro impegno dimostra che la categoria del gelato artigianale sa farsi portatrice di valori civili e solidarietà concreta.

Il lavoro di comunicazione è stato condiviso: sono stati forniti materiali grafici omogenei in sei lingue, ricette per la preparazione del gusto anguria in forma di gelato o granita, strumenti per facilitare la promozione sui social. Ma il vero motore dell’iniziativa è stata la sensibilità, la creatività e la determinazione di ogni singolo partecipante. “È stato bello vedere questa energia diffusa, umana, partecipata. Nessuno ha fatto tutto, ma ognuno ha fatto la sua parte. In un momento così cupo, è stato un gesto corale di bellezza e presenza” – hanno dichiarato Gianfrancesco Cutelli e Martina Imbesi, promotori dell’iniziativa – “Ci auguriamo che questa azione possa essere di ispirazione anche per altri settori, a sostegno dell’immenso lavoro che Medici Senza Frontiere porta avanti ogni giorno, non solo a Gaza.

www.ungelatoperlapace.it