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ITALO MARCHIONI E IL BREVETTO DEL CONO GELATO

In questi giorni diverse news ricordano come Italo Marchioni sia stato l’inventore del cono gelato.

Ci sono da fare alcune precisazioni.

Prima di tutto la provenienza di Marchioni che ancora qualche media lo indica come di origini marchigiane, mentre è invece nato a Vodo di Cadore, in provincia di Belluno, Veneto.

Poi la data, molte fonti indicano il 13 dicembre 1903, ma la data di approvazione del brevetto (come si può leggere nell’immagine) è il 15 dicembre.

cono gelatoC’è, inoltre, un dato sostanziale, Marchioni non ha inventato e brevettato il cono ma l’attrezzo (stampo) per produrlo.

Va infatti precisato che il cono in questione non ha nulla a che vedere con i coni realizzati arrotolando le cialde ma solo con i coni stampati

Al di là di tutto questo, il punto fermo rimane che il 15 dicembre 1903 l’Ufficio bervetti di New York approvava il brevetto (domanda presentata il 20 settembre 1903) di uno stampo per fabbricare coppe e cialde per gelati presentato da Italo Marchioni (in america Marchiony).

Italo Marchioni era nato a Peaio di Vodo di Cadore (Belluno) il 21 dicembre 1868, dove abitò fino ai vent’anni per poi emigrare in America.
E’ una delle tante storie che sottolineano l’intraprendenza dei pionieri  bellunesi i quali, oltre a produrre e vendere gelato, si sono industriati anche per rendere le fasi del lavoro sempre meno faticose e più razionali.

La storia del cono gelato, poi, come noto, è piuttosto controversa, anche perché si dovrebbe  fare una distinzione tra il cono stampato e quello realizzato con la cialda arrotolata. Su qusto argomento gelatonews ha scritto più volte.

Molti attribuiscono l’invenzione del cono gelato ad un siriano, nel 1904, alla fiera di San Louis, ma la data sul documento ufficiale dell’ Ufficio Brevetti rilasciato a Italo Marchioni parla chiaro.  

La macchina, si legge nel documento, «può essere particolarmente comoda per manipolare e modellare la pasta  in forme insolite che finora non sono mai state create, a causa della delicatezza della sostanza e della difficoltà di staccare la sostanza dagli stampi». 

A onor del vero, va tuttavia ricordato che dopo il deposito del brevetto nella famiglia Marchioni iniziò una controversia. Frank Marchioni, cugino di Italo e suo ex socio, si era messo in società con un certo Antonio Valvona, che nel 1902 (un anno prima di Italo) aveva registrato a sua volta il brevetto di un “apparecchio per la cottura di biscotti per gelato” (n. 701776).

Frank nel 1910 accusò Italo di violazione del brevetto. Dopo giudizi controversi, un giudice della corte federale del New Jersey stabilì che Italo aveva ri-brevettato il cono di Valvona senza aggiungere nulla di nuovo, dando quindi ragione al cugino Frank. Ma la controversia – che nel frattempo aveva coinvolto altri produttori di coni – continuò con ricorsi e contro ricorsi fino a quando, nel 1914, la Corte d’Appello Federale di Filadelfia decise, una olta per tutte, che il italo marchioni
brevetto di Valvona non impediva ad altri di creare altri tipi di stampi.

La sconfitta legale non intaccò totalmente la fama di Italo Marchioni, tanto è vero che nel necrologio pubblicato il 29 luglio 1954 dal New York Herald Tribune viene ricordato come “Ideatore del Cono gelato”

Va infine ricordato che nel 1929, un nipote, Anthony Marchiony, brevettò una macchina rotante in grado di produrre coni gelato su larga scala.

Per approfondire molto interessante quanto scritto da Giancarlo Soravia nel 2017 nell’articolo  IL CADORE POCO CONOSCIUTO

Fonte diversi siti USA