Il rincaro delle bollette energetiche si somma alle tante problematiche generate dal perdurare della pandemia.
I gelatieri, in vista della nuova stagione, si trovano ad affrontare una situazione assai critica che impone grande attenzione nelle scelte gestionali.
Nonostante gli interventi governativi che hanno mitigato i rincari, si dice che i nuovi aumenti, che si abbatteranno sul primo trimestre 2022 saranno del 55% per l’elettricità e del 41,8% per il gas e non è detto che sia finita.

Grande preoccupazione in merito a ciò viene espressa da Davide Destefano, presidente di Conpait Gelato, in quanto ai rincari energetici che una gelateria deve sostenere si sommano anche gli aumenti dei costi di quasi tutte le materie prime, senza dimenticare la scadenza delle moratorie sui mutui e l’arrivo di una valanga di cartelle esattoriali. La speranza è che ulteriori interventi governativi riescano ad alleviare un po’ i costi così come sarebbe auspicabile anche una semplificazione delle troppe procedure burocratiche che gravano sulle imprese.

Anche Cristiano Gaggion, pasticcere bellunese componente del direttivo nazionale di Confartigianato Dolciario, in una recente intervista ad un quotidiano locale (Corriere delle Alpi) sottolinea come a preoccupare non siano soltanto gli aumenti energetici ma anche i costi in forte aumento delle materie di base come il burro, lo zucchero, la farina e le uova.

Per Davide Scantamburlo, consulente del settore gelateria, il rincaro delle bollette colpisce indubbiamente tutto il comparto anche se in gelateria, come noto, assistiamo a modalità diverse di gestione. Il problema, ad esempio, avrà dimensioni diverse se la gelateria vende quanto produce giornalmente o se attua anche stoccaggi che comportano la messa in funzione di più impianti refrigeranti. Si tratterà, quindi, di intervenire anche sulla gestione. Solo i rincari energetici, secondo il consulente, faranno lievitare oltre il 20% i costi di gestione.

Il problema dei consumi è da tempo all’attenzione dei produttori di macchine ed attrezzature per gelato – afferma l’ing. Marco Cavedagni, presidente di ACOMAG – tanto è vero che i mantecatori di ultima generazione offrono indubbi risparmi rispetto le attrezzature più obsolete, non solo riguardo ai consumi di energia elettrica ma anche per quanto concerne i risparmi idrici. E’ chiaro che questi forti aumenti dei costi energetici andarnno ad incidere pesantemente sia sulle gelaterie che sulle aziende fornitrici.
Tutto ciò comporterà inevitabilmente un adeguamento dei prezzi al consumo e la Fipe che ha dichiarato che il 76% dei gestori di bar avrebbe aggiornato i propri listini tra la fine del 2021 e la prima parte del 2022.
Una situazione, quindi, assai complicata che avrà anche ripercussioni sui consumi. Il nuovo rallentamento innescato dalla quarta ondata e dall’aumento dei prezzi dei beni energetici secondo Confesercenti potrebbe mettere a rischio, nel solo primo trimestre del 2022, circa 6,4 miliardi di euro di spesa: una stangata che farebbe precipitare i consumi ai livelli del secondo trimestre dello scorso anno, cancellando di fatto tutta la ripresa maturata nella seconda parte del 2021 e spostando dalla fine del 2023 all’inizio del 2024 il recupero dei livelli pre-pandemici.
Rincaro delle bollette e prezzi di vendita – una tavola rotonda
Su queste tematiche Martedì 25 gennaio, ore 11,00, sul canale fecebook gelatieri artigiani-i magnifici del gelato tavola rotonda in diretta su argomento “rincari energetici e materie prime, come valutare aumenti di listino prezzi vendita gelato artigianale”.