La notizia diffusa da Abruzzo in Video e da altri media locali riguarda la provincia di Chieti, ma le considerazioni espresse e l’oggetto dei provvedimenti potrebbero essere utili ai gelatieri per capire su cosa vertono gli eventuali controlli.
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Il Nucleo Carabinieri Forestali di Chieti in collaborazione con altri servizi di controllo ha recentemente ispezionato 40 gelaterie artigianali su tutto il territorio provinciale con l’obiettivo di garantire la
sicurezza alimentare, la corretta informazione al consumatore e scongiurare la concorrenza sleale.
Il quadro che ne esce mette in luce criticità, non solo sotto il profilo igienico-sanitario, ma soprattutto sull’etichettatura e sulla trasparenza dell’offerta.
IGIENE E TRACCIABILITA’
Presso un laboratorio artigianale di produzione gelati sono state riscontrate violazioni amministrative relative ai requisiti generali di igiene oltre a violazioni sulla rintracciabilità degli alimenti, per un importo complessivo di 4.500 euro.
In conseguenza di tali irregolarità, l’autorità sanitaria ha disposto la sospensione immediata dell’attività del laboratorio. Sono stati inoltre sottoposti a vincolo sanitario circa 154 kg di prodotti per gelati privi di qualsiasi indicazione o documentazione sulla loro tracciabilità, con un valore stimato di circa 3.500 euro.
FRODI COMMERCIALI E PRATICHE SLEALI DI INFORMAZIONE
In più casi, le gelaterie hanno utilizzato denominazioni ingannevoli per pubblicizzare gusti di gelato realizzati con ingredienti ordinari, spacciandoli per eccellenze del territorio italiano.
Il gusto “Nocciola Piemonte IGP” veniva venduto senza utilizzare nocciole certificate, il “Pistacchio di Sicilia” era in realtà prodotto con pistacchi di origine estera, il “Pistacchio di Bronte D.O.P.” non specificava che la granella di decorazione proveniva da pistacchi extracomunitari.
IL GELATO NON SEMPRE È “ARTIGIANALE”
In diverse gelaterie le insegne recavano slogan come “gelateria artigianale”, ma i controlli hanno accertato che i prodotti venivano acquistati già pronti da fornitori esterni e non preparati in loco.
Le autorità hanno pertanto imposto la rimozione immediata delle diciture fuorvianti e richiesto l’adozione di misure correttive, con il rischio di ulteriori sanzioni da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
QUANDO IL FALSO ARTIGIANALE CONFONDE IL CONSUMATORE
Il fenomeno della presentazione di prodotti industriali come se fossero artigianali, è sempre più diffuso. Il consumatore medio, attratto da termini che evocano qualità, tradizione e lavorazione manuale, finisce spesso per acquistare gelati ottenuti da basi industriali, additivi e semilavorati senza esserne pienamente consapevole.
La mancanza di una normativa nazionale chiara sulla definizione di “artigianale” nel settore della gelateria crea una pericolosa zona grigia, in cui anche le insegne più rassicuranti possono celare realtà ben diverse.
In questo contesto, operazioni come quella citata rappresentano un segnale importante per proteggere la fiducia dei consumatori e tutelare i veri artigiani del settore.
In conclusione del servizio, viene tuttavia sottolineato come: “Nonostante le irregolarità abbiano interessato quasi la metà delle ditte controllate nel territorio di Chieti, occorre evidenziare che tanti sono gli imprenditori onesti, che somministrano al pubblico prodotti di qualità, sani e genuini.”
Fonte Abruzzo in Video