Anche se in Italia forse non ci sono 37.000 gelaterie come dice il Gambero Rosso, l’uscita di una Guida che ne ha ritenuto meritevoli di menzione meno di 300, di cui solo 36 con il giudizio massimo dei “tre coni”, non poteva che suscitare qualche malcontento tra i tanti esclusi.
Lo si può rilevare dai commenti che ha suscitato la pubblicazione dell’articolo di presentazione nel sito della Casa editrice.
E così nel mondo del gelato c’è fermento. Riunioni, telefonate e prese di posizione verso questa iniziativa del Gambero Rosso che, secondo molti, non rappresenta un panorama obiettivo delle migliori gelaterie in quanto non è chiaro quali siano stati i criteri per la scelta.
Molti dichiarano, ad esempio, che gli “ispettori” che dovevano dare il giudizio in certe zone proprio non si sono mai visti. Il dubbio che traspare è essenzialmente uno: come si fa a decretare quali siano “le migliori gelaterie italiane e i più bravi maestri gelatieri” se non si procede ad una verifica in tutte le gelaterie? Certo, non è una cosa semplice, ma allora ha ragione chi giudica l’iniziativa poco veritiera e fuorviante.
Il fatto, poi, che i mezzi di informazione nazionali e soprattutto locali non abbiano mancato di dare ampio risalto alle gelaterie che hanno avuto il riconoscimento di fare il gelato più buono è diventata una forma di pubblicità negativa e di concorrenza nei confronti dei locali che la Guida non ha tenuto in considerazione.