Ha avuto una grande eco la notizia diffusa qualche giorno fa dall’Osservatorio Sigep di IEG – Italian Exhibition Group secondo il quale per il gelato sarà un’estate all’insegna di tradizione, voglia di prodotti genuini e fantasia. Un’estate, a tutta frutta, meglio ancora se con il marchio IGP. E’ solo una conferma del valore che assumono i cibi espressione della tradizione e del territorio come elemento competitivo e scelta per i clienti post Covid. Un valore del territorio nelle scelte eno gastronomiche evidenziato già ad aprile nel Manifesto orizzontale dell’Ospitalità e della Tavola, frutto della collaborazione tra Federazione Italiana Cuochi (Fic), Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe) e Università San Raffaele di Roma. Il territorio viene definito come un elemento che sarà sempre più importante nel futuro della ristorazione perché collega le due filiere del comparto agroalimentare e del turismo, sia attraverso l’offerta dei prodotti locali e l’attivazione di filiere corte, sia attraverso la riproposta di tradizioni italiane e identità territoriali. In sintonia con queste indicazioni si è espresso anche, Pierre Marcolini, chocolatier belga conosciuto in tutto il mondo, durante la diretta con WPS live ha affermato che la pandemia ci ha portato a riflettere sul fatto che sempre di più sarà necessario usare prodotti locali, riscoprire la ricchezza di ciò che ci è accanto, utilizzare meglio e di più le materie prime delle nostre regioni. Infine Riccardo Illy, promotore del “Polo del Gusto” oltre che esponente della nota azienda del caffè, in una recente intervista al quotidiano “il Gazzettino” ha espresso la convinzione che «Il futuro passa sicuramente dalla valorizzazione dei nostri prodotti agroalimentari di qualità e dal legarli sempre più strettamente col territorio da dove provengono, così daremmo anche una spinta al rilancio del nostro turismo che ha sofferto e soffre ancora la crisi da Covid-19».
