STUDIO

STUDIO COMPARTO GELATO: COMMENTI E OSSERVAZIONI

Il recente studio sulla consistenza del comparto del gelato artigianale elaborato dalla CGIA di Mestre per conto di Longarone Fiere – Mostra Internazionale del Gelato Artigianale ha riscosso notevole interesse sia a livello di addeti ai lavori che dei mezzi di informazione. MIG LongaroneNaturalmente, il fatto di presentare dei dati che differiscono anche sensibilmente dai numeri spesso divulgati, ha dato vita anche a discussioni e commenti soprattutto se ci si è limitati a leggere qualche articolo dove per ovvie ragioni non si entra nei dettagli.

Il primo dato che balza agli occhi è quello relativo al numero di aziende che producono e vendono gelato artigianale che CGIA individua in 15.589 sedi di CGIA LOGOimpresa mentre diverse fonti, anche autorevoli, negli ultimi tempi parlano di ben 39.000 gelaterie. Riteniamo che su questi numeri ci sia poco da discutere in quanto derivano dalla rilevazione dei dati ufficiali del Registro Imprese tenuto dalle Camere di Commercio. Anche tenendo conto che lo stesso codice di classificazione comprende oltre alle gelaterie anche le pasticcerie a 39.000 non si arriva mai. Da un’uteriore verifica che tutti possono fare, inserendo l’attività di gelateria sempre nel sito del Registro Imprese, risulta in Italia un totale di 26.485 aziende che tra le loro attività hanno a che fare con la gelateria, compresi i prodotti per gelateria, vetrine, gli arredi, manutenzione frigoriferi per gelateria, e cocsì via. Va inoltre sottolineato come da una elaborazione di quanto evidenzia lo studio di settore relativo al comparto «Bar, pasticcerie e gelaterie» (YG37U del 2017) si riesce a scoprire la diversa tipologia e il diverso peso gel gelato nei locali che producono e vendono gelato artigianale: gelaterie (6.998) dove il business del gelato è quasi il 100%, Bar gelateria (3.065) dove i ricavi per gelati sono circa il 50% e Bar pasticceria e (5.526) dove i ricavi per gelato sono circa il 10%.

Altro rilievo riguarda il numero degli addetti spesso indicato in 150.000. Anche in questo caso la rilevazione della CGIA esprime un dato inferiore pari a gelato artigianale62.000 addetti e si basa su dati ufficiali delle Camere di Commercio e degli Studi di Settore. In questo caso va anzi rilevato che nei 62.000 rientrano anche persone che lavorano in gelaterie non esclusive (bar gelaterie e bar pasticcerie) e nello stesso punto vendita in altri ambiti d’attività prevalenti (piccola ristorazione, pasticceria caffetteria, bevande ecc.); inoltre, parte dell’attività di questi addetti è soggetta a stagionalità e quindi si tratta di posizioni lavorative non a tempo pieno o continuativo. Utilizzando sempre gli studi di settore si è stimato che il numero di unità di lavoro sostenute dai ricavi della vendita diretta di gelato artigianale è di circa 30 mila unità di lavoro.

Infine il dato attorno al quale ci sono state le maggiori discussioni, il fatturato/consumo di gelato. Ultimamente sono uscite notizie che parlano di 4,2 gelatomiliardi, poco tempo fa si parlava di poco meno, ovvero 3,5 miiardi. Dallo studio della CGIA di Mestre si apprende che il risultato economico del settore gelato (artigianale e industriale) è di 2.085 milioni di euro. La fonte assunta per questo calcolo è l’indagine Istat sulla spesa delle famiglie italiane che rileva come ogni famiglia spenda annualmente per l’acquisto di gelati circa 70 euro. Suddividendo il totale dei ricavi per il numero delle attività si potrebbe dedurre che le gelaterie fanno la fame. Un calcolo di qiesto genere non è però pertinente corretto in quanto, come evidenziato in precedenza, nel totale di 15.589 attività non tutte hanno come core business il gelato (i bar pasticceria solo il 10%). Questi sono i numeri ufficiali, si potrà dire che le rilevazioni hanno delle lacune, che non sono veritiere, ma questi, lo ribadiamo, sono i dati ufficiali. Per ulteriori approfondimenti si ricorda che l’intero studio può essere scaricato dal sito della MIG di Longarone www.mostradelgelato.com.