In questi giorni sta avendo grande risalto sui media nazionali la notizia che dal 2001 (quando in Italia era ancora in vigore la Lira) al 2021 i prezzi del cono gelato hanno avuto in incremento di ben il 224,7%.
Lo rivela una indagine condotta dall’associazione dei consumatori Consumerismo No Profit e dal Centro Ricerca e Studi di “Alma Laboris Business School”, società specializzata in Master e Corsi di Alta Formazione e specializzazione per professionisti, che ha messo a confronto i prezzi di un paniere di 100 elementi tra beni e servizi, analizzando le differenze esistenti tra i listini al dettaglio in vigore ai tempi della lira e quelli odierni.
Si scopre così che i prezzi di alcuni beni sono addirittura triplicati negli ultimi 20 anni: è il caso del cono gelato che nel 2001 costava 1.500 lire (0,77 euro), mentre oggi viene venduto nelle gelaterie in media a 2,50 euro (+224,7%). Una semplice penna a sfera ha subito un incremento del +207,7%, passando dalle vecchie 500 lire (0,26 euro) a 0,80 euro.
Più caro mangiare fuori: la classica margherita consumata in pizzeria ha subito un rincaro del +93,5%, il supplì è aumentato quasi del 124%, e il tramezzino al bar addirittura del +198,7% – spiegano Consumerismo e Alma Laboris Business School – La colazione al bar (cappuccino e cornetto) costa il 93,3% in più, mentre la pausa caffè è più salata del 55,2%.
In tutto questo va, infine, sottolineato come negli ultimi giorni i listini dei pubblici esercizi stiano subendo ritocchi a rialzo a causa del caro-bollette energetiche.