Prima si dovrebbe però definire cosa sia il “Gelato Italiano”.
Anche sull’onda del recente riconoscimento dell’UNESCO per la Pizza Napoletana, stanno giungendo da più parti proposte affinché anche il “Gelato Italiano” possa ambire ad essere considerato “Patrimonio dell’Umanità”.
Premesso che non è la “Pizza” in sé ad essere stata oggetto della decisione Unesco, bensì “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano”, di un riconoscimento anche per il gelato se ne è parlato recentemente in occasione dell’inaugurazione del Sigep di Rimini sulla base dell’idea lanciata, in tal senso, dal presidente della Coppa del Mondo della Gelateria, Giancarlo Timballo. La cosa è stata sottolineata, in particolare, dal Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. Anche se parlare di gelato come prodotto specifico è, come noto, tutt’altro che semplice, riteniamo comunque che “L’Arte del Gelatiere Italiano”, come è avvenuto per “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano”, abbia le carte in regola per ambire al riconoscimento Unesco. Come ha affermato il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, la decisione dell’Unesco riguarda “un mestiere legato ad una delle più importanti produzioni alimentari, confermando come questa sia una delle più alte espressioni culturali del nostro Paese” ; in questo senso, anche il Gelato Italiano per la sua lunga storia, tradizione, qualità e ricadute economiche e sociali, potrebbe concorrere a pieno titolo. C’è solo un dettaglio e molto importante. Mentre la “Pizza Napoletana” è riconosciuta come “Specialità Tradizionale Garantita” (marchio STG) secondo un disciplinare ben preciso (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale) che stabilisce in dettaglio quali debbano essere gli ingredienti e le modalità di produzione, per il gelato di tutto questo non esiste ufficialmente nulla, anzi, quando esce qualche proposta in tal senso non c’è mai (fin’ora) un accordo di categoria. Quindi, se si vuole ambire a qualche risultato concreto, a nosto avviso, prima di tutto, va stabilito cosa sia il “Gelato Italiano” e poi si potrà pensare seriamente al riconoscimento Unesco ( il cui iter di approvazione non è comunque così semplice e immediato).