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GELATO: SI PARLA TANTO DELL’AUMENTO DEL PREZZO DI VENDITA

Con l’arrivo del caldo e il conseguente incremento nella vendita del gelato anche i media nazionali e locali – come del resto avviene ogni anno – pubblicano articoli e diffondono servizi sull’argomento.
Prendendo lo spunto da un comunicato della Coldiretti del 15 maggio, quest’anno il tema in evidenza nei titoli è soprattutto l’incremento del prezzo di vendita che, si dice, sfiora il 10% (dai dati ISTAT sembra però che l’indice si riferisca al solo gelato industriale) ma non sempre è così.

Sammontana, ad esempio, qualche tempo fa informava, onestamente, che gli aumenti di prezzo dei suoi gelati sarebbero stati del 14%.

Si dice anche che ciò è dovuto in parte alla guerra in Ucraina ma tutti sappiamo che il problema principale di questa impennata dei costi è innanzitutto l’incremento significativo della spesa energetica, delle materie prime ed anche di beni accessori (contenitori, vaschette, ecc.) registrati già all’inizio dell’anno.
prezzo

Nelle cronache regionali, ma anche da verifiche personali, si parla anche di aumenti di prezzo di coni e coppette di entità superiori, come in Abruzzo e in Liguria dove, si scrive, gli aumenti arrivano al 25%.
Come sempre i prezzi di vendita del gelato artigianale variano poi da città a città e dalla tipologia, dalla collocazione e dall’organizzazione della gelateria …..ma quest’anno gli aumenti sono, in ogni caso, più che giustificati.

Riteniamo tuttavia che della questione dell’aumento dei prezzi del gelato, rispetto ai rincari che hanno praticamente coinvolto quasi tutto,  se ne parli un po’ troppo.

Con questa situazione, quella che nei desiderata di tutti doveva essere la stagione del grande rilancio, dopo le restrizioni causate dalla pandemia Covid-19, nelle gelaterie si sta registrando qualche problema e da un nostro piccolo sondaggio risulta che non tutte le gelaterie, nel periodo, siano riuscite a superare le vendite dello scorso anno.
Sicuramente in questo incide uno stile di vista diverso (ad esempio, si esce meno la sera) in quanto le famiglie, a fronte di stipendi che sono rimasti, generalmente, gli stessi,  soffrono anche loro gli aumenti energetici e i rincari generalizzati di tutti i giorni che incidono sulle capacità di spesa.
Come è stato detto più volte al gelato, però, non si rinuncia e non è l’aumento di qualche centesimo a pallina che ferma il consumo, tuttavia una qualche riduzione viene registrata così come un nuovo atteggiamento da parte dei consumatori.

A maggior ragione a fare la differenza sarà la qualità dell’offerta e l’attenzione alle esigenze dei clienti

gelato artigianale

Interessante, a questo proposito, quanto affermato dal noto gelatiere di Pisa, Gianfrancesco Cutelli, in una recente intervista al Gambero Rosso: Mentre prima non vi era, se non in casi sporadici, attenzione a come era fatto il gelato, adesso c’è un interesse più diffuso verso le proposte alternative e la qualità delle materie prime utilizzate. Molti clienti si aspettano che un prodotto, un ingrediente gli venga raccontato. Inoltre, c’è una sempre maggiore attenzione alla tipologia di ingredienti presenti a causa di scelte alimentari o di una sempre più frequente presenza di intolleranze”.