In questi giorni diverse news e post ricordano Italo Marchioni, considerato l’inventore del cono gelato.
Nel mese di dicembre, per questo personaggio, ci sono, infatti, ricorrenze significative: la data di nascita, in quanto nato a Peaio di Vodo di Cadore (Belluno) il 21 dicembre 1868 e la data di registrazione del suo brevetto “stampo per fabbricare coppe e cialde per gelati” che porta la data del 15 dicembre 1903.
C’è, innanzitutto, un dato sostanziale, Marchioni non ha inventato e brevettato il cono ma l’attrezzo (stampo) per produrlo.
Va poi precisato che il cono in questione non ha nulla a che vedere con i coni realizzati arrotolando le cialde ma solo con i coni stampati
Al di là di tutto questo, il punto fermo rimane che il 15 dicembre 1903 l’Ufficio bervetti di New York approvava il brevetto n. 746971 (domanda presentata il 20 settembre 1903) di uno stampo per fabbricare coppe e cialde per gelati presentato da Italo Marchioni (in america Marchiony).
Italo Marchioni, come dicevamo, era nato a Peaio di Vodo di Cadore (Belluno) il 21 dicembre 1868, dove abitò fino ai vent’anni per poi emigrare in America. E’ una delle tante storie che sottolineano l’intraprendenza dei pionieri bellunesi i quali oltre a produrre e vendere gelato si sono industriati anche per rendere le fasi del lavoro sempre meno faticose e più razionali.
IL CONO GELATO UNA STORIA CONTROVERSA
La storia del cono gelato, poi, come noto, è piuttosto controversa, anche perché si dovrebbe fare una distinzione tra il cono stampato e quello realizzato con la cialda arrotolata. Su qusto argomento gelatonews ha scritto più volte.
Molti attribuiscono l’invenzione del cono gelato ad un siriano, nel 1904, alla fiera di San Louis, ma la data 15 dicembre 1903, sul documento ufficiale dell’ Ufficio Brevetti rilasciato a Italo Marchioni parla chiaro. La macchina, si legge nel documento, «può essere particolarmente comoda per manipolare e modellare la pasta in forme insolite che finora non sono mai state create, a causa della delicatezza della sostanza e della difficoltà di staccare la sostanza dagli stampi».
A onor del vero, va tuttavia ricordato che dopo il deposito del brevetto nella famiglia Marchioni iniziò una controversia. Frank Marchioni, cugino di Italo e suo ex socio, si era messo in società con un certo Antonio Valvona, che nel 1902 (un anno prima di Italo) aveva registrato a sua volta il brevetto di un “apparecchio per la cottura di biscotti per gelato” (n. 701776).
Frank nel 1910 accusò Italo di violazione del brevetto. Dopo giudizi controversi, un giudice della corte federale del New Jersey stabilì che Italo aveva ri-brevettato il cono di Valvona senza aggiungere nulla di nuovo, dando quindi ragione al cugino Frank. Ma la controversia – che nel frattempo aveva coinvolto altri produttori di coni – continuò con ricorsi e contro ricorsi fino a quando, nel 1914, la Corte d’Appello Federale di Filadelfia decise, una olta per tutte, che il brevetto di Valvona non impediva ad altri di creare altri tipi di stampi.
La sconfitta legale non intaccò totalmente la fama di Italo Marchioni, tanto è vero che nel necrologio pubblicato il 29 luglio 1954 dal New York Herald Tribune viene ricordato come “Ideatore del Cono gelato”
Va infine ricordato che nel 1929, un nipote, Anthony Marchiony, brevettò una macchina rotante in grado di produrre coni gelato su larga scala.
Nella foto di apertura la foto ricordo della ex tempore di scultura in ferro battuto, promossa da Diego Imperatore di Vodo di Cadore il 24 marzo 2013 – 1.Giornata europea del Gelato Artigianale – dove è stato realizzato il cono in ferro battuto a ricordo del compaesano Italo Marchioni.